Una nuova visione della morte (parte 2)
12 febbraio 2021
Ho fatto diverse regressioni e in ognuna ho potuto rivivere il momento della morte e l’incontro con i maestri, due sono state però le esperienze per me più significative da questo punto di vista.
Nella prima molto bello è stato poter rivivere in modo chiaro il momento del trapasso e poter fare delle domande ai Maestri. Mi sono vista sul letto di morte e nel momento dell’uscita dal corpo mi sono sentita svolazzare e risucchiare verso un angolo del soffitto. Ero cosciente di non avere più un corpo fisico, mi sentivo come un lenzuolo sottile che fluttuava.
Giunta nell’aldilà ho visto tante anime che avevano lo stesso mio aspetto, come tanti lenzuoli. Tutto era scuro e io avevo timore, paura dell’ignoto. E’ qui che ho sentito la voce di mia nonna dirmi di non aver paura e di andare avanti. Ho seguito il suo consiglio e mi sono trovata di fronte ad un essere di luce che aveva le sembianze di un lenzuolo grandissimo, molto più grande di tutti gli altri. A questo punto ho potuto fargli delle domande e una volta ottenute le risposte che mi servivano per questa vita lui mi ha abbracciata e l’abbraccio è stato un momento molto intenso, forse il più intenso della regressione perché mi sono sentita come gonfiare e rivitalizzare da una forza che potrei definire solo come un grande amore. E’ stato un momento bellissimo che mi ha trasmesso un senso di pace e serenità che mi sono portata dietro anche dopo la fine della seduta.
La seconda esperienza molto significativa l’ho avuta grazie ad una regressione con parole evocative. Mi sono vista come un ragazzo forse di 15/16 anni nel deserto. Stavano arrivando i nemici e nel nostro accampamento tutti scappavano. Io, sentendo confusione, sono uscito dalla tenda per vedere cosa stesse succedendo e sono stato pugnalato al petto. Sono caduto a terra e ho visto una specie di astronave sopra di me da cui usciva una luce arancione che mi ha risucchiato all’interno. Sono entrato nell’astronave ma invece di fermarmi dentro sono uscito dall’altra parte ritrovandomi a volteggiare in un luogo tutto blu con tantissimi puntini bianchi che potrebbero essere state stelle. La mia sensazione è stata quella di trovarmi nell’universo. Da qui riuscivo a vedere il mio corpo rimasto sulla terra: era stato portato in una grotta e tutto intorno c’erano delle persone che piangevano e cercavano di curarmi. La cosa strana era che io non avevo avvertito il dolore nel momento in cui ero stato pugnalato, così come non riuscivo a provare empatia per la sofferenza di queste persone, tra le quali una donna che penso fosse mia madre… vedevo tutto ciò come se fosse un film. Invece avvertivo benissimo il senso di beatitudine, di benessere generale che provavo stando nello spazio dove mi sentivo fluttuare felice, per niente dispiaciuto di essere morto. All’improvviso però è apparso una specie di tubo marrone che mi ha risucchiato e riportato dentro il mio corpo nonostante io volessi restare dove ero. Ho ripreso coscienza di essere nel mio corpo fisico e guardando verso l’alto ho cercato la luce e la navicella che però erano scomparse. Ho avvertito chiaramente un senso di nostalgia, di tristezza per essere stato portato via da quel luogo meraviglioso, poi a malincuore sono tornato a concentrarmi su chi avevo vicino e ho ripreso a vivere.
Subito dopo l’esperienza non ho capito bene cosa avessi vissuto, avevo pensato quasi a qualcosa che avesse a che fare con gli alieni visto che tra le parole evocative avevo scelto astronave, poi però nei giorni successivi mi sono capitati tra le mani dei testi in cui si parlava di esperienze pre-morte e ho capito che molto probabilmente ne avevo vissuta una. Non ricordo di avere riesaminato la mia vita quando mi sono trovato nell’universo ma ricordo benissimo questa grande sensazione di essere parte del tutto e di sentirmi felice, appagato, amato. Era la stessa sensazione di quando, durante la prima regressione, ero stata abbracciata dal Maestro, e come allora questa sensazione mi è rimasta anche una volta terminata la seduta di ipnosi.